Orientamento

08.11.2011 16:11

ORIENTAMENTO IN GENERALE

Il combattente normalmente marcia e agisce inquadrato. Talvolta può essergli affidato, isolatamente o in gruppo, un compito particolare, oppure può trovarsi isolato a causa delle vicissitudini del combattimento. Occorre quindi che in ogni momento egli sappia rispondere ai seguenti interrogativi:

  • dove sono?
  • dove debbo andare?
  • per quale itinerario?

Il combattente capace di orientarsi su qualunque terreno, in ogni momento del giorno e della notte, è sicuro di trovare sempre la strada giusta e di arrivare, per la via più breve, a destinazione.

Orientarsi vuol dire:

  • stabilire la posizione dei punti cardinali;
  • individuare sul terreno la direzione da percorrere riferendola a tali punti.

Per stabilire la posizione dei punti cardinali si può ricorrere all'impiego di determinati metodi riferiti sia al giorno, sia alla note, sia all'impiego della bussola, sia all'osservazione diretta del terreno ovvero a particolari di esso.

ORIENTAMENTO DIURNO

Di giorno l'orientamento può essere fatto:

  • con il sole;
  • con l'orologio;
  • con altri metodi (schizzi planimetrici, fotografie aeree, riferimenti rispetto alle carte ecc.)

L'orientamento approssimativo con il sole può essere facilmente effettuato tenendo presente che l'astro, nelle varie ore della giornata, assume, rispetto alla terra, le seguenti posizioni:

  • alle ore 6 è ad EST: l'ombra di un oggetto si presenta verso OVEST;
  • alle ore 9 è a SUD-EST: l'ombra di un oggetto si proietta verso NORD-OVEST;
  • alle ore 12 è a SUD: l'ombra di un oggetto si proietta verso NORD;
  • alle ore 15 è a SUD-OVEST: l'ombra di un oggetto si proietta verso NORD-EST;
  • alle ore 18 è a OVEST: l'ombra di un oggetto si proietta verso EST.

Se il sole è chiaramente visibile, è anche facile orientarsi servendosi dell'orologio. A tal fine:

  • si legge l'ora (tenendo presente che le ore pomeridiane debbono essere computate dalle 13 in poi) e la si arrotonda per difetto o per eccesso all'ora intera;
  • si divide per metà il numero corrispondente all'ora così arrotondata;
  • si determina, sulla scala delle ore del quadrante dell'orologio, il punto corrispondente all'ora dimezzata. Se, per esempio, sono le 16:00 il punto ricercato cade in corrispondenza delle ore 08:00;
  • si dispone uno spillo (o un filo di paglia o un fiammifero) verticalmente sul quadrante, in corrispondenza del punto così determinato;
  • si ruota l'orologio attorno all'asse delle lancette in modo da portare l'ombra dello spillo a coprire il centro del quadrante. L'allineamento 6-12 (nel senso del 6 al 12) materializza la direzione del nord.

L'ORIENTAMENTO NOTTURNO

Di notte, l'orientamento può essere fatto:

  • con la stella polare;
  • con la luna.

ORIENTAMENTO CON LA STELLA POLARE

La stella polare appartiene alla costellazione dell'Orsa Minore, comunemente denominata "Piccolo Carro", in cui occupa l'estremità del timone. La stella Polare indica ESATTAMENTE il nord.

Per identificarla, bisogna prima localizzare il "Grande Carro", ossia l'Orsa Maggiore.

Identificato il Grande Carro, bisogna guardare la "sponda posteriore" di esso, partendo dalla parte inferiore del carro verso l'alto. Si valuta la distanza e la si prolunga cinque volte, sino ad incontrare la  Stella Polare.

ORIENTAMENTO CON LA LUNA

La luna ruota intorno alla terra compiendo un intero ciclo in circa 29 giorni. Durante tale periodo è più o meno visibile, o anche invisibile dalla terra a seconda della sua posizione rispetto al sole. I vari aspetti sotto cui la si vede determinano le quattro "fasi principali", ognuna delle quali dura poco più di 7 giorni:

  • luna nuova (non visibile);
  • primo quarto;
  • luna piena;
  • ultimo quarto.

Per l'orientamento con la luna, rammentare che:

  • nel primo quarto:
  • alle ore 18 è a SUD;
  • alle ore 24 è a OVEST.
  • nell'ultimo quarto:
  • alle ore 24 è a EST;
  • alle ore 6 è a SUD.

Per distinguere il primo dall'ultimo quarto, rammentare che:

  • la luna crescente (che diventerà piena) ha la gobba a ponente;
  • la luna calante (che tende a ridursi fino a non essere più visibile) ha la gobba a levante.

ORIENTAMENTO CON LA BUSSOLA

Esistono diversi tipi di bussola:

  • comune;
  • goniometrica.

Esistono, inoltre, due diversi NORD:

  • geografico;
  • magnetico.

Il primo è fisso e immutabile e corrisponde alla direzione del Polo Nord; il secondo varia da luogo a luogo e da periodo a periodo ed è in corrispondenza della direzione verso la quale si dirige liberamente l'ago calamitato della bussola.

Per l'orientamento con la bussola COMUNE è necessario:

  • disimpegnare la freccia nera dall'apposito arresto perchè possa dirigersi liberamente verso il Nord magnetico;
  • far coincidere in un primo tempo la freccia nera con il diametro segnato sul fondo interno dello strumento e contrassegnato con le lettere N-S così da ottenere l'orientamento dell'asse della bussola al Nord magnetico;
  • far quindi coincidere, spostando leggermente la bussola, la punta della freccia nera con l'indice (o tacca, o freccia) posto nella bussola pochi gradi a sinistra della lettera N, ottenendo così che l'asse N-S della bussola sia orientato al Nord geografico.

Bisogna curare che, durante le operazioni di orientamento, la bussola sia tenuta perfettamente orizzontale e lontana da oggetti metallici (fucili, elmetti, ecc.) o condutture elettriche.

Disponendo di una bussola goniometrica e conoscendo l'esatto valore dell'angolo compreso tra il nord geografico e quello magnetico, l'individuazione del primo può essere fatta con maggiore esattezza, avvalendosi delle graduazioni riportate su questo tipo di bussola.

ORIENTAMENTO MEDIANTE OSSERVAZIONE DIRETTA DEL TERRENO

L'osservazione diretta del terreno, quando si tratta di zone adiacenti a quella in cui si sosta, consente di orientarsi anche se non si dispone di mezzi che facilitano l'orientamento.

Si tratta di un lavoro paziente, costante, che permette, acquisita la necessaria esperienza, di stabilire da quale parte sorga il sole, quale sia la posizione di un edificio importante o di un punto caratteristico del terreno rispetto ai punti cardinali.

A tal fine è opportuno determinare, sin dal primo giorno di permanenza in una determinata zona, l'orientamento dei punti caratteristici del terreno e di quelli lontani delimitanti l'orizzonte visivo.

il riferimento a questi punti consentirà di non perdere l'orientamento anche quando si è fuori della zona conosciuta e, quindi, di rifare agevolmente il cammino percorso e raggiungere la meta.